Sapete quando nasce il tornio e dove?
La storia del tornio parte dalla preistoria con l’uso del tornio da vasaio. In epoca classica venne usato il tornio a pertica. Il tornio a puleggia e il tornio a doppio pedale vennero perfezionati nel medioevo ma ebbero un uso limitato.
Il primo tornio idraulico fu costruito in Francia nel 1453. Oggi i torni comunemente usati sono motorizzati ed elettronici, anche se sopravvivono torni tradizionali per particolari lavorazioni.
La sua struttura?
La struttura di base di un tornio per lavorazioni di metalli (fatta eccezione per quello verticale) è la seguente: vi è (di solito alla sinistra dell’operatore) un complesso costituito da un motore elettrico che, tramite cinghie di trasmissione ed ingranaggi, trasmette il moto di rotazione ad un elemento circolare piatto (platorello o testa motrice) sul quale è installato un mandrino autocentrante, un trascinatore oppure un disco menabrida, destinato a reggere il pezzo da lavorare. Alla destra di questo è fissato un rigido bancale in ferro o ghisa che è provvisto, nella sua parte superiore, di due guide parallele rettificate sulle quali scorrono un carrello su cui è montata la torretta portautensile e un sostegno da contropunta che ha la funzione di sorreggere eventualmente il pezzo in lavorazione (se trattasi di oggetto lungo) o di permettere l’esecuzione di fori assiali.
Il sostegno per la contropunta si compone di una base anch’essa capace di scorrere sulle guide e di un cilindro forato spostabile assialmente per mezzo di un volantino. Questo cilindro è esattamente allineato con il centro di rotazione della testa motrice e su di esso possono essere applicati vari utensili come mandrini da trapano, punte lisce, punte elicoidali da foratura ecc. L’applicazione di questi ultimi è molto rapida perché il cilindro reca un innesto a cono (“cono Morse” – dal nome dell’inventore) che ne garantisce la tenuta per attrito.
Nonostante i torni, come tutte le altre macchine utensili, (fresatrici, rettificatrici, trapani a colonna, ecc.) siano sempre apparecchi di precisione sono comunque determinanti l’abilità e l’esperienza dell’operatore per la buona riuscita del lavoro.
Oggi l’evoluzione ha portato all’utilizzo di torni automatici a controllo numerico, i quali offrono infinite possibilità di adattamento e personalizzazione. Sul mercato se ne possono trovare di tutti i tipi e marchi. I torni a controllo numerico moderni ovviamente sono molto diversi dal tornio parallelo tradizionale, ma comunque ne mantengono intatte le logiche del funzionamento generale della tornitura.
Quanti tipi di torni esistono?
Ne esistono moltissimi, ma i principali possono essere così riassunti:
Tornio parallelo
Tornio frontale e verticale
Tornio a copiare
Tornio multitasking bimandrino
Tornio per ceramica
Tornio a torretta
Tornio automatico
Tornio a controllo numerico
Tornio da legno (o tornio semplice)
Tornio per incisione fonografica
Ad ogni tipologia di tornio è legata una produzione di accessori, utensili e molti altri beni professionali legati al suo utilizzo e funzionamento.
Ecco perché abbiamo creato il sito della fantina mobile per dare il giusto spazio e soprattutto visibilità a questo mondo, molto sottovalutato. Il tornio automatico a fantina mobile.